mercoledì, settembre 22, 2004

Ci sono neutrali e più neutrali...

Quando il bestiario della politica italiana sembrava non poter riservare più sorprese, ecco all'improvviso a rinnovare il cinismo di noi tutti la polemica CRI-Al Sadr.
Breve riassunto: il commissario della CRI dice in un'intervista che gli ospedali da loro gestiti in Iraq sono rispettati e protetti anche dalla milizia del Mahdi.
Apriti cielo: subito piovono attacchi a raffica su questa, peraltro a mio parere piuttosto innocente dichiarazione. Il mio preferito, anche se non mi ricordo l'autore, è stato "con che coraggio la Croce Rossa Italiana si fa difendere dagli stessi contro i quali hanno combattuto i nostri Carabinieri a Nassiriya?".
Ora, a parte l'imbarazzo nel notare certe vampate patriottiche da chi si professa antimilitarista, rimane un fatto: se si è neutrali si è neutrali.
Punto.
Basta.
A una persona non totalmente accecata dall'odio fazioso basterebbe questo semplice, basilare concetto.
Ma anche da un punto di vista squisitamente pratico, la polemica è di una stupidità affascinante. In che modo, per intenderci, la CRI avrebbe dovuto rifiutare la neutralità concessa da Al Sadr? Forse le crocerossine, offese dal terribile insulto, dovrebbero armarsi di moschetto e partire all'assalto di Najaf? O magari rifiutarsi di curare i malati del "nemico"?
Ora, a volte a proposito della faziosità della politica italiana (perchè non c'è dubbio che sia una polemica strumentale a questa) si invocano i guelfi e i ghibellini. Ma qui siamo a ben altri livelli. Altro che dialettica politica. Qui siamo circa alle liti da asilo infantile.
A quando il tirarsi i capelli, rompersi le macchinine a vicenda, o le minacce stile "mio padre può picchiare il tuo"?
Oddio, a pensarci ci siamo già...