giovedì, settembre 16, 2004

Bush, i blog e i media

Non che io mi arroghi già seriamente la qualifica di blogger, dopo appena una dozzina di post, ma mi ha fatto piacere vedere come in America l'ultima campagna di menzogne fabbricate ad arte dai grandi media si stia rivelando un boomerang, e questo per merito di alcuni blog di privati cittadini.
Poco importa che il beneficiario sia Bush: un attacco infamante su prove contraffatte come quello della CBS sul servizio militare del presidente USA è schifoso chiunque sia a farlo e chiunque ne sia il beneficiario o l'obbiettivo.
Il fatto è che il trattamento della politica su ormai quasi tutti i media ha raggiunto un tasso parossistico di contraddizione: da un lato si vuole informare "l'uomo della strada" su praticamente ogni argomento, dall'altro il livello di approfondimento è assolutamente minimo, per cui intere importantissime crisi internazionali, ad esempio, vengono descritte a un livello che arrivando ad appena un modicum di approfondimento si rivela impreciso nella migliore delle ipotesi, se non addirittura contraddittorio. Si crea così una specie di vulgata che poi viene discussa, questa e NON la situazione vera, fino a diventare in un certo modo la realtà essa stessa.
Per cui la percezione è che si stia creando una specie di figura professional-istrionica di giornalista che non descrive o elabora la realtà, bensì la rappresentazione di essa che è stata fatta passare come verità acquisita al grande pubblico. E a questo modo si arriva allo scandalo CBS, dove un giornalista liberal, a evidenti fini di audience ed elettorali, ha pensato bene di fabbricarsi delle prove a conferma della tesi per cui Bush si sarebbe imboscato ai tempi del Vietnam.
Ma il peggio, se vogliamo, è che lo abbia fatto in maniera tanto sfacciata quanto infantile: ad esempio stampando il testo con una stampante per pc e i caratteri di Word, per un "documento" che si voleva scritto nel 1972!
Tuttavia...
Se basta ancora un pugno di persone volenterose e attente ai fatti per contrastare questa tendenza, forse c'è un po' di speranza nella lotta, e questa è pure una lotta bipartisan: per cui, cari amici, vigilate! (e perdonatemi questa chiusura stile manifesto di propaganda bellica, anno 1941... )