sabato, febbraio 05, 2005

tema: come finanziare i terroristi coi soldi dello stato italiano...

Oggi torno a casa, notizia sparata subito da Sky Tg24 (peggior servizio all-news che io abbia mai visto in una lingua che capisco: per Al-Jazeera non vi saprei dire...), giornalista rapita in Iraq.

Giornalista del Manifesto.

Dagli stessi filantropi del rapimento delle due tipe, avete capito chi, le due "cooperanti", l'esperta di aerei militari (!!!) e la collaboratrice di Rifondazione.

No, cioe', ma e' uno scherzo, vero?

Qualcuno mi dica che e' uno scherzo, per favore...

Vedete, io di natura non credo alle cospirazioni, i servizi deviati, i grandi fratelli (quelli pre-aran endemol, dico), gli uomini in nero e altre belinate. Ma qui ragazzi o il pessimo senso dell'umorismo ce l'ha il grande capo nei cieli, oppure ci stanno a pigliare per il culo, excuse my french...

Perche' sapete com'e', ho il vago, vaghissimo sospetto che qualcuno in Italia abbia trovato un bel modo per finanziare la guerriglia irachena coi soldi dello stato...

Che poi per le interessate ne ottengano gloria e ricompense politiche mi sembra un contorno bello gustoso(anche qui ci sarebbe da fare un esame di coscienza: quale nazione ritiene degli ostaggi, ipso facto, degli eroi?).

Non so, smentitemi pure, ma a me sti terroristi-pardon guerriglieri/teologi/bravi-samaritani che si avventano contro ogni femmina italiana comunista che si aggiri per l'Iraq, per poi liberarla con doni e parole dolci, un pochino pochino mi incuriosiscono.
A voi no?


mercoledì, gennaio 26, 2005

la giudice impegnata e l'ideologia non-morta

per curiosita' mi sono messo a cercare alcune cose sul giudice Forleo, quella della sentenza contro i terroristi, pardon prodi guerriglieri, islamici.
Mi sono imbattuto in alcune citazioni interessanti: ecco un estratto dall'inchiesta sulla strage di Piazza Fontana da

http://www.informagiovani.it/Terrorismo/piazzafontana/comm4.htm

"L' ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Clementina Forleo e composta da circa 250 pagine sostiene che la strage alla Banca dell'Agricoltura fu "una strage di stato contro lo stato" voluta ed appoggiata dai servizi segreti di allora, dal Sid e dall' Ufficio Affari riservati del Viminale per favorire in Italia il cosiddetto 'Golpe Borghese': un progetto di colpo di stato che doveva verificarsi alla fine del 1969 ma che poi fu 'rinviato' di un anno. Ma il Gip calca la mano sul "disegno degli apparati istituzionali dell' epoca" per compiere atti terroristici, depistaggi di indagini", in particolare verso l' estrema sinistra. Il giudice, infatti, cita l' episodio dei timer uguali a quelli utilizzati negli attentati di On nel 1969. Dovevano essere nascosti in una villa dell'editore Giangiacomo Feltrinelli per sviare le indagini su Piazza Fontana indirizzandole verso ambienti della sinistra. Un intero capitolo dell'ordinanza, infine, e' dedicato ai rapporti tra il gruppo responsabile della strage e gli apparati di sicurezza italiani e stranieri, in particolare quelli dei Paesi dell' Alleanza atlantica."

Inoltre, a completare il quadro, la Nostra ha anche firmato autorizzazioni a procedere contro Dell'Utri e Berlusconi...
Do you get the picture now?


Confrontate le cose qui riportate con le motivazioni della sentenza sugli islamici (vedi il post di Pelayo) e ditemi se non ho ragione a ritenere che 16 anni dopo la fine del comunismo globale, i suoi frutti marci e l'odio ideologico dei suoi praticanti continuano a inquinare il mondo e a propagare violenza antioccidentale, con l'aggravante che la "causa" ormai e' morta e sepolta.
Rimane solo lo spirito anti-occidentale, condito ormai con una sorte di cinica rassegnazione.
Che importa che ci siano anche i nostri soldati in Iraq? Che gli attacchi dei "guerriglieri" siano di gran lunga la maggiore causa di morte in Iraq in questi mesi.
Cio' che rimane e' solo la volonta' di danneggiare l'America, responsabile della distruzione dei propri sogni (immagino, ma ci scommetterei) di giovane rivoluzionaria di qualche centro sociale, tra uno spinello e una lettura del libretto di Mao e magari un 18 politico o due.
Recuperare una giovinezza perduta dietro falsi e sanguinosi miti, arrivando all'apologia dei peggiori assassini dell'eta' moderna.
Messa a questo modo, la giudice mi fa pure pena...
Ma la pensa svanisce quando penso agli innocenti che potrebbero morire per le azioni di quelli che lei tanto cinicamente vorrebbe in liberta' per non "prendere posizione a favore di una delle parti in lotta"!
Che schifo.
Che schifo.
Che schifo.

ormai la strada e' chiara: W il libero soviet del palazzo di giustizia di milano!! allah akhbar!!

"grazie" al giudice di Milano, che mi ha mostrato la via per portare avanti la nostra azione.
Da domani, forte del fatto che reclutare, addestrare e finanziare terroristi non e' reato, basta che non sia l'esclusiva attivita' del gruppo organizzatore, comincero' a raccogliere fondi per due obbiettivi:
1) un asilo nido per le mamme single
2) una cellula terr... pardon, guerrigliera che compia atti di, ehm, guerriglia, nei paesi islamici. (Ovviamente, se alcuni di questi acti di bellum iustum causera' vittime civili o se magari uno dei miei kam... ehm, guerriglieri si fara' esplodere in mezzo alla folla, diro' che e' stato un incidente e invochero' a mio favore la giurisprudenza milanese)
Meraviglioso.

(nota per la DIGOS e altri inquirenti: non dico sul serio. Giuro.)

lunedì, gennaio 24, 2005

57 milioni di generali?

Dopo la nazione dei 57 milioni di commissari tecnici, eccoci alla riedizione militare di un antico classico italiano.
Mi riferisco ovviamente alla polemica sui Mangusta che non sarebbero in dotazione alle nostre truppe in Iraq e il cui mancato utilizzo avrebbe "causato" la morte del maresciallo.
Ora, non che io mi reputi piu' di un tecnico militare da poltrona, ci mancherebbe, ma nondimeno la polemica e' ridicola e, naturalmente visto che siamo in Italia, politica.
Innanzitutto rilevo la costante imitazione del "modello americano" anche da parte di chi si professa ferocemente antiamericano (o antibush, nell'eufemismo piu' di moda ultimamente). Qui c'e' un chiaro tentativo meta-mediatico di ricollegarsi alla polemica dei soldati della Guardia Nazionale americana che protestavano per la dotazione di mezzi obsoleta, e quindi rafforzare l'impatto negativo della notizia sullo spettatore medio di TG.
A parte che di ben altra cosa si tratta, in quanto le proteste dei guardsmen americani erano proteste di gente che rischia la pelle e sa di cosa parla. Qui da noi c'e' la protesta del parlamentare ignorante e al sicuro che infanga la professionalita' e il senso del dovere altrui per convenienza politica.
Passiamo infatti al punto: che senso ha, militarmente, la sostituzione pura e semplice di un elicottero "generalista", da trasporto, come quello colpito con una gunship qual'e' il Mangusta?
Sarebbe come dire che ogni soldato in zona di guerra deve girare con un carro armato.
Si, certo...
La verita' e' che gli stessi reggimenti di cavalleria americana con i loro battaglioni di cavalleria aerea, che sono probabilmente le grandi unita' militari meglio equipaggiate del pianeta (e a cui non mancano certo gli Ah-64 in dotazione) usano normalmente i Blackhawk in operazioni come quella in cui e' stato colpito il nostro soldato, dove il nemico era composto da un gruppo di guerriglieri con ak47 e non certo i carri T-80 che il Mangusta e' nato per combattere.
Certo, comunque ben venga che il nostro contingente riceva anche i gunship, anche se gli stessi che ora ne invocano l'uso probabilmente prima di oggi avrebbero protestato perche' non sarebbero "consoni" al carattere pacifico della missione.
Quello che rimane e' lo schifo per un paese in cui nemmeno di fronte alla morte di un soldato in battaglia si fermano i giochini politici di piccolo, piccolissimo cabotaggio...

domenica, gennaio 23, 2005

chiuso per ferie?

Chiedo scusa a tutti i lettori per la scarsita' o anzi la nullita' di interventi nelle ultime settimane.
Il fatto e' che la prematura scomparsa del mio computer principale e la generale mancanza di tempo dovuta al lavoro mi hanno impedito di fare il mio dovere di blogger.
Conto di riprendere a postare in maniera piu' regolare appena mi insediero' nel mio nuovo ufficio con il mio nuovo e meraviglioso (spero!) computer.
Nel frattempo saluti a tutti.

martedì, dicembre 28, 2004

riflessioni post-tsunami

Nel momento in cui scrivo la conta dei morti e' giunta a 75000, in crescita.
Un avvenimento del genere e' la proverbiale dimostrazione della piccolezza umana di fronte non dico all'universo, ma a un semplice prurito del pianeta piccolo piccolo su cui viviamo.
Tanto per cominciare questo dovrebbe dire qualcosa a tutti quei fanatici religiosi che pensano di fare la volonta' di dio... sarebbe bello, ma non ci credo...
Un'altra menzione speciale va a tutti quelli, giornalisti e tecnici, che hanno pensato bene di fare anche di questo evento una sagra della cazzata.
Uno dei migliori e' stato sicuramente il tecnico intervistato lunedi' dal tg1 che con aria professionale ha dichiarato che l'onda dello tsunami viaggiava a diverse migliaia (sic!) di Km/h.
Ora, a parte che vorrei sentirlo il boom sonico di un onda d'acqua, ma credo che la notizia sarebbe interessante per la rete di rilevazione antitsunami pacifica e giapponese in particolare: hey ragazzi, lasciate stare, tanto se l'onda va a mach5 non ce la fareste comunque ad evacuare tokio...
Ineffabile...
La palma comunque va a quelli che hanno intervistato maldini e zambrotta. Chi ha visto sa di cosa parlo: loro che dicono "no, non abbiamo visto niente, eravamo gia' sull'aereo" e i giornalisti che incalzano "ma cosa avete provato? come vi sentivate?".
A volte penso che per diventare cronista facciano un test IQ. Al contrario...
Povero mondo. C'e' chi le disgrazie gli capitano. E chi pensa che sia tutto un gioco, anche raccontarle, le tragedie. Non so chi sta peggio.



fog of war

Qualcuno mi sa confermare la voce secondo la quale i nosri militari a Nassiriya avrebbero, qualche mese fa, catturato consiglieri militari francesi tra le fila dei ribelli?
Sui media ufficiali non ne trovo traccia, ma mi e' giunta all'orecchio ed e' una pulce difficile da mandar via...

sabato, dicembre 25, 2004

Notizie dal fronte interno (Olanda)

Notte del 25.
Se non avete ancora completato il presepe, vi invito a inserirvi il cut-out gentilmente fornito dal frogman (vedi il suo blog dalla lista dei link).
Nel frattempo, ecco un'intervista sul foglio di un ennesimo politico olandese che dice cose che credo pensiamo tutti.
Speriamo almeno questo non lo ammazzino...
http://www.ilfoglio.it/articolo.php?idoggetto=20307

saluti e buon natale

venerdì, dicembre 17, 2004

Gallipoli, bel suol d'amore...

Giorni di calma relativa, a parte comparsate vocali dei soliti Osama & c.

L'unico spunto di riflessione mi viene dai colloqui della Turchia per l'entrata nella UE.
Sono incerto: il mio sentimento attuale è di feroce opposizione all'ingresso, ma mi ricordo che prima dell'11/9 invece ero a favore. Sembra passata un'eternità...

Comunque, anche prescindendo dalla lotta al terrorismo, ultimamente ho la marcata impressione che l'Unione stia acquisendo una sorta di diabolico movimento inerziale. Mi sembra che la normale e patologica mancanza di una visione politica comune non solo a tutti i paesi membri, ma anche agli stessi organi di governo di Bruxelles, stia producendo effetti degeneri.
Lasciamo stare l'Iraq per carità di patria (europea).
Sull'Iran e il nucleare, grazie agli interessi contrapposti di politica estera vs. guadagni dei campioni industriali nazionali, stiamo riuscendo a fare la figura degli idioti di fronte al mondo intero, con la nostra diplomazia che si fa prendere in giro da un branco di ayatollah semianalfabeti che se non avessero il terrore di quello che succederà una volta che gli USA avranno finito con l'impegno in Iraq nemmeno ci farebbero la cortesia di fingere ma ci manderebbero direttamente a quel paese.
In Ucraina siamo riusciti a provocare uno scontro senza precedenti da 15 anni con la Russia per seguire l'avventurismo di basso profilo di alcuni paesi membri che sognano di avere le proprie brave mini-zone di influenza. Intendo: va bene supportare la "democrazia" anche quando tutto quello che ci interessa di questa sono le quote di mercato che ci vengono, ma dimenticarsi nel farlo che esistono anche interessi nazionali vitali di altri paesi è quantomeno naif. Come pure accorgersene a frittata fatta, e poi nemmeno riuscire a mettere insieme uno straccio di posizione comune. Risultato: everybody loses, e vedremo come andrà a finire.
In Turchia, e qui torniamo al "tema di oggi", non si capisce cosa vogliamo. Dico davvero.
Crediamo davvero che il mondo islamico prenda l'ingresso della Turchia nella UE come un "segnale positivo"? Per la stessa logica, le riforme di Ataturk avrebbero dovuto segnare uno spartiacque nella storia dell'Islam, invece che un episodio isolato.
E poi: siamo pronti a caricarci del "problemino" di un paese che confina con luoghi ameni come Iran, Iraq, Siria e si affaccia sulla polveriera caucasica? Ma se non riusciamo a respingere due gommoni di merda a Lampedusa, come faranno i Turchi (ammesso che lo vogliano!) a fermare la gente che vorrà entrare?
O dei milioni di Turchi che vivono a livelli culturali ed economici lontani anni luce persino dagli ultimi nuovi entrati? Avete presente le montagne dell'Anatolia? Hanno presente i signori di Strasburgo quanto può costare "armonizzare" il loro reddito con quello di un contadino della bassa padania o della baviera?
Credo insomma che sia in atto un colossale atto di rimozione da parte delle nostre istituzioni, che peraltro sono totalmente de-responsabilizzate e prive di accountability. Che rispondono in maniera schizofrenica a esigenze sempre diverse e spesso contrapposte dei diversi gruppi di potere politici ed economici del continente.
E che non hanno idea alcuna di quella che è la strada futura dell'Europa.
Forse perchè non ce l'ha nessuno, veramente.
Nella migliore delle ipotesi, il voto di ieri del parlamento europeo ci avrà caricato di un compito immane dalla ricompensa incerta.
Nella peggiore, avrà assassinato l'Unione stessa.
Dieci anni, e poi vedremo...