martedì, dicembre 28, 2004

riflessioni post-tsunami

Nel momento in cui scrivo la conta dei morti e' giunta a 75000, in crescita.
Un avvenimento del genere e' la proverbiale dimostrazione della piccolezza umana di fronte non dico all'universo, ma a un semplice prurito del pianeta piccolo piccolo su cui viviamo.
Tanto per cominciare questo dovrebbe dire qualcosa a tutti quei fanatici religiosi che pensano di fare la volonta' di dio... sarebbe bello, ma non ci credo...
Un'altra menzione speciale va a tutti quelli, giornalisti e tecnici, che hanno pensato bene di fare anche di questo evento una sagra della cazzata.
Uno dei migliori e' stato sicuramente il tecnico intervistato lunedi' dal tg1 che con aria professionale ha dichiarato che l'onda dello tsunami viaggiava a diverse migliaia (sic!) di Km/h.
Ora, a parte che vorrei sentirlo il boom sonico di un onda d'acqua, ma credo che la notizia sarebbe interessante per la rete di rilevazione antitsunami pacifica e giapponese in particolare: hey ragazzi, lasciate stare, tanto se l'onda va a mach5 non ce la fareste comunque ad evacuare tokio...
Ineffabile...
La palma comunque va a quelli che hanno intervistato maldini e zambrotta. Chi ha visto sa di cosa parlo: loro che dicono "no, non abbiamo visto niente, eravamo gia' sull'aereo" e i giornalisti che incalzano "ma cosa avete provato? come vi sentivate?".
A volte penso che per diventare cronista facciano un test IQ. Al contrario...
Povero mondo. C'e' chi le disgrazie gli capitano. E chi pensa che sia tutto un gioco, anche raccontarle, le tragedie. Non so chi sta peggio.