lunedì, ottobre 25, 2004

Chiesa vs. religione

Volevo qui esporre una mia riflessione su un fatto che a me sembra ovvio ma non credo sia altrettanto per molti altri: la distinzione tra "corpus" di una religione, e la struttura del culto, ossia la religione come organizzazione sociale.Mi spiego: per quello che riguarda la chiesa, in questo forum e altrove si tirano spesso in ballo fatti come le crociate, l'inquisizione e via discorrendo. Questi fatti però non hanno nulla a che fare con il vangelo, men che meno con l'essenza del messaggio di cristo, ma sono nella loro totalità conseguenza della struttura sociale e politica che si è data la chiesa nel corso dei secoli. Non è scritto nel vangelo che Gerusalemme va riconquistata dai saraceni, che non si deve usare il preservativo o che Giordano Bruno va bruciato sul rogo. Per non parlare del fatto che la liturgia ecclesiastica è incredibilmente farcita di pratiche e consuetudini pagane e precristiane. Dico questo per evidenziare come quella che comunemente viene identificata come religione cristiana è invece una struttura sociale che è specchio della civiltà che l'ha originata, e dalla quale derivano molti dei suoi pregi, ma tutti i suoi difetti. Solo nel suo cuore (purtroppo) si ritrovano i precetti di cristo,pochi ed essenziali, circondati da questo apparato di tradizioni e rituali creati in seguito a partire dal concilio di Nicea e poi a seguire.Invece, nell'Islam, si può dire che in essenza i rituali SONO la religione. Questo perchè il Corano, che si vuole dettato direttamente da Allah, li enumera e li spiega in dettaglio. Il principale ostacolo alla modernizzazione dell'Islam a mio parere è proprio questo: io posso mangiare carne il venerdì e rimanere un buon cristiano, perchè quella che infrango è una tradizione della chiesa, non la parola di Cristo; se io musulmano mangio carne di maiale, quella che infrango è la parola di Dio. Mi sembra una differenza sostanziale. In pratica, quelle che sono le norme codificate di una società beduina del VII secolo diventano parola di Allah.Ergo, ogni relativizzazione del dogma diventa ipso facto peccato. E la non esistenza di autorità religiose universalmente riconosciute complica il problema. Quindi, certo che esistono musulmani con un approccio ragionato alla propria religiosità come alcuni miei amici. Ma io mi chiedo se una modernizzazione generalizzata, codificata, di una religione che si identifica così fortemente con le norme comportamentali che predica sia davvero possibile, malgrado sia l'unica possibilità per non arrivare davvero allo scontro di civiltà (quelle che si combattono ora sono solo scaramucce...).
Perchè, e parlo ai musulmani, le sure che incitano alla guerra all'infedele, alla sottomissione della donna etc. esistono davvero, inutile girarci intorno. E non credo che nemmeno la maggior parte di voi le vorrebbe applicate veramente. E allora? Cosa si fa? Perchè vi assicuro che ora il problema è "nostro", di noi tutti. Ma se si continua sulla strada dello scontro, diventerà soltanto "vostro", di voi musulmani. E non credo che sarà piacevole per nessuno arrivare a ciò.

[adattato da un mio post sul forum del corriere.it]